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Il 13 dicembre, la Consigliera provinciale di parità è intervenuta al convegno "Spazio al tempo. La conciliazione oggi, strumenti per la qualità del lavoro", organizzato a Treviso dalla Cgil, per trattare i temi della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e del welfare aziendale.
In particolare, la Consigliera ha presentato i risultati della ricerca 2017, condotta in collaborazione con l'Osservatorio economico e sociale della Camera di commercio di Treviso e Belluno, sui temi in argomento. La ricerca ha interessato le imprese femminili della provincia di Treviso.
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In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, Andrea Camilleri promuove la parità tra uomo e donna: "Potremo vantarci della ripresa economica, della disoccupazione diminuita, di tanti passi avanti ma fino a quando non raggiungeremo questo concetto di parità assoluta tra uomo e donna noi faremo dei falsi passi in avanti".
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A livello nazionale aumenta del 12%, rispetto al 2015, il numero complessivo di dimissioni e di risoluzioni consensuali, riguardanti le lavoratrici madri e i lavoratori padri, convalidate nel 2016 dalle ex Direzioni territoriali del lavoro.
A lasciare il lavoro sono state in prevalenza le lavoratrici madri (nel 79% dei casi, su n. 37.738 dimissioni/risoluzioni totali), e fra queste, in numero maggiore, operaie e impiegate, con una limitata anzianità di servizio, occupate nei servizi e nel commercio.
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L'81,7% dei comuni trevigiani con più di 3.000 abitanti garantisce la parità di genere nelle giunte, in misura non inferiore al 40% per entrambi i sessi.
I comuni con meno di 3.000 abitanti assicurano la rappresentanza femminile in 11 giunte su 13.
Il 27,4% dei sindaci trevigiani sono donne.
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E' stato pubblicato in questi giorni, a cura della Consigliera nazionale, il report di analisi su base nazionale dell'attività svolta dalle consigliere/consiglieri di parità nel 2016.
I dati analizzati rappresentano, in particolare, un quadro d'insieme dell'attività antidiscriminatoria. A rivolgersi alle consigliere/consiglieri di parità sono state in maggioranza donne con l'84% degli accessi. A pesare di più sono stati i casi di discriminazione per conciliazione dei tempi vita e lavoro e per maternità/paternità.